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Telecamere nascoste in azienda: il metodo Abaco si conferma a norma di legge.



L’installazione di telecamere nascoste all’interno dell’azienda è, spesso, una prassi investigativa obbligata per la risoluzione di casi di furto, sabotaggio e spionaggio operati da personale interno all’azienda o che ha possibilità di accesso come ad esempio ditte di pulizie e di sorveglianza.

I filmati di telecamere nascoste all’interno di luoghi di lavoro hanno portato negli anni a numerosissime denunce e ancora più numerosi licenziamenti per giusta causa. Alcuni di questi sono stati appellati fino alla Cassazione che, in linea di massima, ha confermato la legittimità delle azioni investigative. Arriva invece dalla spagna il primo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo effettuato da alcuni lavoratori di un supermercato licenziati per furto, proprio grazie ai filmati di telecamere occultate. La Corte di Strasburgo ha pertanto potuto dettare la linea guida definitiva per l’uso di questo invasivo ma indispensabile strumento d’indagine. La vicenda risale al 2009 quando quattordici dipendenti di un supermercato spagnolo sono stati licenziati per furto. Il direttore del supermercato avendo riscontrato ingenti differenze inventariali tali da far sospettare il coinvolgimento nell’azione dolosa da parte di personale interno dello stesso supermercato aveva installato alcune telecamere nascoste nella zona delle casse. In tal modo era stato possibile identificare gli autori delle sottrazioni e procedere al licenziamento. I dipendenti “ladri” avevano fatto ricorso nei vari gradi di giudizio spagnoli ritenendo leso il proprio diritto alla privacy senza tuttavia avere riscontro. Infine il ricorso alla Cedu per violazione dell’art. 8 della Convenzione dei Diritti dell’Uomo (rispetto vita privata e familiare). E anche qua la Corte ha dato ragione al supermercato definendo un principio di massima ripreso immediatamente dal Garante per la privacy italiano Soro che ha ribadito i concetti chiave:

  • Esistenza di un danno consistente

  • Impossibilità di raggiungere lo stesso obiettivo con altri metodi investigativi

  • Limitata durata del periodo di monitoraggio

  • Limitazione delle aree inquadrate al minimo indispensabile

Linee guida che non sono una novità per Abaco Investigazioni che, da sempre, quando è stato necessario l’utilizzo di telecamere occultate, ha sempre seguito criteri rigidi sia nel monitoraggio che nella presentazione dei fatti a tutela della privacy dei lavoratori e della reputazione dell’azienda committente.

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