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Permesso 104 per allungare il weekend?



La legge 104/1992 assicura a tutti i lavoratori la possibilità di assentarsi dal lavoro per assistere un familiare invalido grave ma non autorizza il lavoratore che fruisce del permesso ad utilizzare le ore libere per anticipare la partenza delle vacanze, andare a ballare o in generale dedicarsi ad attività di ozio e svago.

L'uso fraudolento dei permessi legge 104 oltre a rappresentare un disvalore sociale sanzionato penalmente, compromette irrimediabilmente il vincolo fiduciario tra il datore di lavoro ed il lavoratore e costituisce valida ragione di licenziamento per giusta causa.

L'azienda ha facoltà di accertare se il lavoratore utilizza tali permessi in conformità alla legge per assistere il familiare o se invece le ore di permesso sono dedicate in tutto o in parte ad attività personali. L'investigatore è autorizzato ad effettuare tali verifiche su incarico dell'azienda e, nel caso emergano elementi di difformità rispetto a quanto dichiarato dal dipendente, sulla base di quanto accertato, l'azienda può contestare il licenziamento.

CASE HISTORY Una lavoratrice impiegata come segretaria in un piccolo studio professionale, nelle ultime settimane aveva iniziato a richiedere permessi 104 per assistere la madre anziana, sempre di venerdì pomeriggio. Un pedinamento ha permesso di appurare (e documentare fotograficamente) come la donna, non appena uscita dall'ufficio, raggiungesse il marito che l'aspettava con l'auto già pronta per partire ed assieme si recassero al mare per il week end. Mai vista la madre che rimaneva sola in città. L'attività di osservazione è stata effettuata per tre venerdì consecutivi e la donna è stata licenziata.

CASE HISTORY Un lavoratore di un'azienda con circa 150 dipendenti era solito chiedere permesso legge 104 nel giorno di sabato quando, secondo il calendario, avrebbe dovuto lavorare durante il turno di notturno. Le ore libere sarebbero dovute servire per assistere la madre invalida presso la propria abitazione. Attraverso un servizio di pedinamento, è stato invece appurato (e documentato fotograficamente) che il soggetto con si recava a casa dell'anziana madre, ma a ballare in discoteca fino a tarda notte. E' stato licenziato.

La Corte di Cassazione non ha dubbi: l'uso dell'investigatore da parte dell'azienda è lecito, la sua documentazione pienamente utilizzabile. Nessuna violazione da parte dell'azienda.

Cass.Civ. 9746/2016: legittimo il licenziamento disciplinare del dipendente che, durante i giorni di permesso L. 104/92 per l’assistenza alla suocera disabile si era recato più volte a lavorare in alcuni terreni di proprietà.

Cass.Civ. 9217/2016: legittimo il licenziamento disciplinare del dipendente che nei giorni di permesso retribuiti ex art. 33 L. 104/92 aveva svolto, anche solo parzialmente altri compiti, trattenendosi presso l’abitazione dell’assistita solo un numero di ore largamente inferiore a quello del permesso stesso.

Cass.Civ. 4984/2014: legittimo il licenziamento disciplinare del lavoratore che viene individuato dall’agenzia investigativa a utilizzare i permessi della L. 104/92 per finalità diverse dall’assistenza ai disabili.

In tutti questi casi, l'attività svolta da Abaco Investigazioni, consente di raccogliere una solida documentazione, consistente generalmente in foto e video, e permettere di comminare al lavoratore la sanzione ritenuta più opportuna, anche il licenziamento per giusta causa. In nessun modo viene violata la legge, lo statuto dei lavoratori o la privacy del dipendente e tutta la documentazione prodotta è pienamente utilizzabile in Sede Giudiziaria, così come il ns. personale può essere chiamato a testimoniare su quanto osservato senza timori.

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